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Il Parco Nazionale del Gargano

La costa del parco ha in se una serie di aspetti che permettono di ammirare la gran parte dei paesaggi marini del Mediterraneo. Il Parco Nazionale del Gargano è una realtà dalle mille sfaccettature.
La linea costiera è un luogo straordinario per l’osservazione della natura. Qui, le variazioni ad opera di erosione, sedimentazione e cambiamento del livello marino, sono assai spettacolari e talvolta anche violente. Sia le scarpate delle falesie che le dune ospitano una flora ed una fauna molto caratteristiche con le quali è facile familiarizzare.
Tra i punti salienti dell’analisi del paesaggio marino del Gargano, dobbiamo evidenziare che le coste adriatiche sono sottoposte a deboli variazioni del livello marino nonché i popolamenti animali o vegetali del litorale presentano un buon livello di elementi in comune.
È importante ricordare che la scarsa ampiezza dell’escursione delle maree non ci permette di osservare la flora e la fauna marine. L’assenza di una zona di “oscillazione delle maree” limita le escursioni nel dominio marino, che è accessibile solo in immersione o durante escursioni di sea-watching.
La vegetazione della fascia costiera è caratterizzata dall’alternanza con transizioni, di tre tipi: le coste rocciose, prive di qualsiasi rivestimento; le spiagge, formate da sabbie, ghiaie e ciottoli; le zone costiere umide come stagni, lagune salate o salmastre e praterie umide che sono ricchissimi di vita.
Le coste del Parco Nazionale del Gargano sono sottoposte a numerose correnti provenienti da diverse direzioni, tra le quali quella costante è diretta da nord verso sud. Quest’ultima è rinforzata dalle tempeste generate dai venti di tramontana oppure rallentata dallo scirocco. Nei pressi della costa questi venti possono generare grosse ondate.
Le condizioni ottimali delle acque, caratterizzate da temperature miti, senza forti correnti e prive di specie pericolose permettono al turista di intraprendere senza alcun rischio entusiasmanti spedizioni di conoscenza.

Le Isole Tremiti sono interessate da due linee principali di correnti: una proveniente da nord-est che bagna i lati esterni di Caprara e di San Domino; l’altra che giunge da est-sud-est, interessa invece il tratto di mare tra le isole e la linea costiera italiana.
Essendo esposte alle correnti sono interessate, sul lato esterno, da flussi migratori di pesci pelagici diretti verso l’Adriatico, mentre sul versante opposto da migrazioni di ritorno verso il settore settentrionale del bacino.
Il mare dell’Arcipelago è caratterizzato da acque trasparenti, che permettono alla luce di penetrare fino a notevoli profondità, influenzando così la distribuzione delle diverse popolazioni.
Altro aspetto interessante delle Tremiti, è la presenza di numerose grotte sottomarine, originatesi a inseguito di fenomeni di erosione della roccia calcarea.
La diversa morfologia delle coste distinguibili nelle tre isole e nello Scoglio del Cretaccio, si riflette sull’andamento dei fondali. I versanti sud-orientali di San Domino e Caprara presentano un fondale roccioso che si sviluppa fino a profondità non superiori ai 10-15 m.
Nei pressi dell’isola di San Nicola, il fondale roccioso è costituito da franate di massi, causate da diversi crolli. A Caprara, in prossimità della linea di costa, il fondale roccioso non supera i 30 metri.
La zona nord-occidentale è invece caratterizzata da coste alte e ripide, che precipitano sott’acqua con pareti a strapiombo.

Oltre alle suggestive immersioni che regalano le Isole Tremiti, il Parco Nazionale del Gargano regala tantissimi altri punti per i subacquei.
I punti migliori di immersione sono Porto Greco, Secca fuori Pugnochiuso, Baia di Campi e infine Testa del Gargano. Nel primo sito si possono fare immersioni facili e divertenti. Non manca mai la presenza di pesce oltre che di bei rami di gorgonia arancione e grossi spirografi. Sul lato sinistro a pochi metri dalla linea di costa si può visitare un piccolo relitto di peschereccio.
Fuori del faro di Pugnochiuso, su un fondale di circa ventri metri, si incontra un liberty di quasi 100 metri ricchissimo di pesce con Dentici che superano anche i 15 kg.
Altri siti di immersione si trovano presso la Baia di Campi, soprattutto sulla punta destra dove la formazione rocciosa si protende a mare per circa cinquanta metri. All’estremità di baia di Campi c’è uno scoglio che dista circa 100 metri dalla punta denominato Testa del Gargano, molto spesso interessato da correnti che possono essere anche molto forti.

Ecco un itinerario per appassionati e..amanti del mare e della natura.
Partiamo dalla località di Mattinata, caratteristica per la sua discesa al molo racchiusa da resti di costruzioni romane.
Proseguiamo il percorso dirigendoci verso Baia delle Zagare, nota per i suoi due faraglioni che creano un ambiente seducente.
La meraviglia massima la si raggiunge quando si effettua la visita di una secca posta a quasi tre miglia a largo, in direzione della Baia di Campi. Qui coricata su un fianco giace a venti metri di profondità una nave liberty. Introno a questo relitto, lungo circa cento metri, si incontra tutta la fauna tipica di questa zona: Cernie, Dentici, Saraghi e Corvine.
Lasciamo Baia di Campi per visitare Vieste, che soddisfa ogni tipica richiesta da parte del turista.
Si passa dai monumenti del suo centro storico alle bellezze naturali. La costa nord si presenta diversa da quella precedentemente descritta. Le baie sono più frequenti, le colline più basse e le spiagge oltre ad essere più sabbiose sono anche più larghe e lunghe.
Da Vieste raggiungiamo il piccolo porto di Peschici, posto appena sotto la rupe da cui domina il paese, che si presenta come uno dei luoghi più suggestivi del Gargano.
Spostandoci verso ovest giungiamo nei pressi di Rodi Garganico, dove vi sono le splendide spiagge che sorgono intorno a San Menaio.
L’ultima meta è il porto canale di Caporale, considerata la base ideale per la partenza verso le isole Tremiti che distano solo 14 miglia. 


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